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Emergenza Coronavirus: quali limitazioni ai voli con gli ultimi DPCM?

Il DPCM del 13 ottobre 2020 che sarà in vigore per i successivi 30 giorni, salvo proroghe o modifiche, disciplina gli spostamenti anche tra l’Italia e l’estero.

Vengono individuati 6 elenchi di paesi con limitazioni più o meno forti. Vediamoli insieme.

Gruppo 1

Comprende San Marino e Città del Vaticano per cui non sono previste limitazioni in entrata e/o uscita verso l’Italia.

Gruppo 2

Comprende paesi facenti parte della comunità europea ad eccezione di quelli del gruppo 3, paesi dell’Area Schengen, Andorra e Principato di Monaco: nessun limite di spostamento e senza obbligo di motivazione o di isolamento. Occorre però firmare una dichiarazione reperibile sui siti istituzionali.

Gruppo 3

Comprende Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna e Regno Unito: gli spostamenti non necessitano di motivazione, tuttavia chi entra in Italia da questi paesi per permanenza, soggiorno o anche solo transito deve compilare una certificazione e, in alternativa:

  • fornire una attestazione che dimostri di essersi sottoposto nelle 72 ore precedenti (e non in precedenza) all’ingresso in Italia ad un tampone molecolare o antigenico a tampone presso laboratorio accreditato con esito negativo;
  • sottoporsi a tampone nel luogo di ingresso ove previsto oppure entro 48 dall’ingresso;

Gruppo 4

Comprende Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Romania, Ruanda, Repubblica di Corea, Thailandia, Tunisia, Uruguay: dall’Italia ci si può recare in questi paesi senza limitazioni e motivazione. Al rientro in Italia vige un isolamento fiduciario di 14 giorni. Ovviamente per chi si reca in questi paesi va controllata anche la normativa dei paesi di ingresso.

Gruppo 5

Comprende Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Kosovo, Montenegro, Colombia: l’ingresso da questi paesi è a tutt’oggi vietato fatto salvo per i cittadini italiani, quelli comunitari e loro familiari in rientro presso la residenza anagrafica che deve essere antecedente al 9 luglio 2020. Il rientro al luogo di residenza deve essere fatto con mezzi propri e non con mezzi pubblici e il soggetto deve porsi in isolamento e sorveglianza sanitaria per 14 giorni. Verso questi paesi si può partire dall’Italia solo per ragioni di lavoro motivate e per fare rientro presso la propria residenza là ubicata.

E per i paesi non citati nei 5 gruppi qui sopra come ci si deve regolare?

Gli spostamenti verso questi paesi sono possibili per comprovate ragioni di lavoro, salute o studio o per il rientro presso l’abituale residenza.

L’ingresso in Italia è consentito ai cittadini italiani e dell’area Schengen (dunque attenzione per i cittadini britannici) e loro familiari purché residenti in Italia. In tal caso si sarà sottoposti a 14 giorni di isolamento fiduciario e controllo sanitario. Dal luogo di accesso in Italia al luogo di destinazione ogni spostamento dovrà essere fatto con mezzo privato e senza utilizzo di mezzi pubblici.