Il COVID non impedisce il diritto al rimborso

Il Team di Risarcimentok ottiene davanti al Giudice di Pace di Venezia una importante vittoria nei confronti di Vueling, vittoria che costituisce un interessante precedente.

La cancellazione di un volo a causa delle intervenute misure per il contenimento della pandemia da coronavirus, non esime il vettore dall’obbligo di un pieno (e rapido) rimborso nei confronti del passeggero che non ha potuto usufruire del servizio acquistato.

L’inerzia del vettore, pure richiesto in più occasioni di provvedere al rimborso, che non vi procede, è cosi sanzionata dal Giudice.

Questa sentenza si inserisce nel dibattito a più riprese avviato circa la possibilità del vettore di procedere, in favore del passeggero, ad un rimborso non monetario, ma in natura, con voucher o crediti da spendere entro un termine prestabilito e la possibilità (o impossibilità) del passeggero di rifiutare questa tipologia di rimborso.

Questa via era stata delineata ad inizio pandemia a mezzo di previsioni che consentivano per il vettore questo tipo di agevolazione.; si trattava, però, di misure eccezionali autorizzate dalla particolare situazione complessiva legata al lockdown totale. Le misure legate ad un periodo eccezionale devono però rimanere confinate a questo periodo e non possono, mutatis mutandis, essere applicate a periodi diversi. Ne consegue che se nel primo periodo il passeggero non poteva opporsi al vettore che decideva di rimborsare in voucher o crediti, in fase successiva si ritiene che il passeggero possa pretendere un comportamento diverso ed un rimborso monetario.

A maggior ragione in difetto è il vettore che non proponga rimborso in alcuna forma.

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